Lab 80 film presenta il documentario “LIBERE” di Rossella Schillaci: donne nella resistenza e nel dopoguerra – martedì 24 aprile ore 21 Cinema Eden di Montebelluna.
Donne nella Resistenza: la scoperta della libertà e il ritorno forzato alla dimensione privata nel dopoguerra. Voci originali di Partigiane raccontano.
Esce in sala in occasione del 25 aprile Libere, l’ultimo film di Rossella Schillaci: racconto sull’emancipazione femminile durante la Resistenza, con impegno pubblico, accesso al lavoro e libertà sessuale, e sul successivo ritorno forzato delle donne alla dimensione privata nel dopoguerra.
Il film, in sala da giovedì 20 aprile con la distribuzione di Lab 80 film, è stato realizzato montando immagini e audio originali d’archivio, che provengono soprattutto dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza – ANCR, che è anche produttore del film: protagoniste sono le interviste alle donne Partigiane, tra cui spiccano alcuni nomi importanti come Joyce Lussu, Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra e Giuliana Gadola Beltrami. Le voci delle “donne resistenti” raccontano se stesse e la lotta, facendo emergere spaccati in cui la libertà e l’autonomia femminile rappresentano una novità fondamentale per le loro vite e per l’intero movimento antifascista.

La ricerca e il recupero delle testimonianze filmate e delle altre immagini (sequenze di film amatoriali, cinegiornali, volantini, veline, foglietti scritti a matita, documenti personali), effettuate presso l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, hanno dato vita ad un racconto che, spiega la regista Rossella Schillaci: «corrisponde al primo momento di risveglio del movimento femminile in Italia. Come disse Giuliana Gadola Beltrami – continua Schillaci – il femminismo è nato nella Resistenza e questo film in qualche modo racconta una Resistenza parallela. Nel 1965 Ada Gobetti, intervenendo ad un convegno del Comitato di Liberazione Nazionale, ha chiesto che si facesse luce su tutto quanto era stato fatto dalle donne in questo periodo. Ho deciso di raccogliere l’invito, realizzando un documentario che parla dell’azione femminile».
Ma il dopoguerra non mantiene le promesse. Le donne che, nel film, alla domanda «Perché l’hai fatto?» rispondono «Perché volevo essere libera, perché non mi piaceva la vita che facevo», dopo la Liberazione trovano un’Italia in cui per l’emancipazione femminile non c’è spazio. Molte di loro continuano a fare politica ma si trovano a vivere un ritorno forzato alla dimensione privata, alla casa. Le loro riflessioni, a volte amare, ricordano un pezzo dimenticato della nostra storia.

Le musiche originali del film sono di Giorgio Canali, con un contributo di Milva.
Il film è prodotto da Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, nell’ambito del Polo del ‘900, con il sostegno di Città di Torino, Compagnia San Paolo, Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Azul.

«Tutti avevamo paura, ma il coraggio sta precisamente nell’andare avanti lo stesso anche se si ha paura»
Giuliana Gadola Beltrami
SINOSSI
Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana? Cosa ha significato per loro quel periodo di lotta ed emancipazione e cosa hanno ottenuto al termine della guerra? Libere è un racconto che si fonda sulle voci delle stesse donne, grazie al recupero di testimonianze originali e immagini storiche. Attraverso il montaggio dei materiali d’archivio e gli estratti delle interviste di venti partigiane, realizzate negli ultimi quarant’anni dall’ANCR e da altri istituti di ricerca, emerge una nuova visione del periodo della Resistenza e del primo dopoguerra, a cui si fa risalire la prima vera nascita del femminismo. La lotta è vista dalle protagoniste come strumento di emancipazione e ricerca della libertà: scoprono una sessualità “liberata”, chiedono parità nel lavoro e nella famiglia. Dopo la guerra molte partigiane continuano a fare politica ma le loro voci raccontano di una “restaurazione”, di un ritorno forzato alla dimensione privata. Le promesse non sono state mantenute? Le riflessioni, a volte amare, delle protagoniste di Libere ricordano un pezzo dimenticato della storia italiana.
SCHEDA DEL FILM
Paese: Italia Anno: 2017 Durata: 76′ Formato: DCP, Blu Ray Lingua: Italiano Fotografia: Stefania Bona, Davide Marcone Montaggio: Fulvio Montano Musica: Giorgio Canali, Milva Produzione: Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, con il sostegno di Compagnia di san Paolo; Città di Torino; Piemonte Doc film fund in associazione con Azulfilm Distribuzione: Lab 80 film
NOTE DI REGIA
Non abbiate paura, non vi faccio ritardare il pranzo, parlerò tre minuti. Avrei voluto che in questo studio storico del CLN si parlasse un momentino dei Gruppi di Difesa della Donna. E debbo confessare che quando sono venuta qui a parlare, ero seccata, perché dico: ma, proprio io devo venire a parlare delle donne? Tutti gli uomini che hanno parlato prima, forse pensano che parlare delle donne non sia virile? Allora, vorrei, io vorrei, che qualche giovane studente, senza distinzione di sesso, non facciamo discriminazioni, volesse fare oggetto di studio quello che è stato il movimento femminile durante la Resistenza, dall’8 settembre al 25 aprile, per arrivare poi a vedere quella che è stata l’azione delle donne uscite dai Gruppi di Difesa e dai CLN, nelle varie Amministrazioni o nelle posizioni di Governo o di Amministrazione che hanno avuto poi allora.
Inizia così l’intervento (brevissimo) dell’unica donna partigiana che fu chiamata a parlare durante il convegno del Comitato di Liberazione Nazionale tenutosi nel 1965 a Torino, Ada Gobetti. La registrazione di questo intervento è stata ritrovata negli archivi dell’ANCR e pone prima di tutto una richiesta: quella di fare luce su quanto le donne hanno saputo fare organizzandosi autonomamente durante la Resistenza. È una richiesta tutt’ora attuale: nonostante siano trascorsi più di 70 anni, occorre più che mai raccontare la Resistenza dal punto di vista delle donne, senza retorica e senza censure. Ho deciso di accogliere questo invito e di realizzare un film documentario che parli dell’azione delle donne, prestando particolare attenzione alla loro partecipazione politica e sottolineando come il periodo della Resistenza sia stato in realtà il primo momento di risveglio del movimento femminile.
Come dice Giuliana Gadola Beltrami: «Per me il femminismo è nato nella resistenza, perché hanno cambiato ruolo le donne, nettamente! Tanto è vero che quando io le interrogavo, la mia prima domanda era sempre: “Perché l’hai fatto?”, venivano fuori le risposte più disparate, ma tutte in un certo senso univoche, cioè: l’ho fatto perché non mi piaceva la vita che facevo, l’ho fatto perché volevo essere libera. Ciascuna di loro voleva emanciparsi, voleva tirarsi fuori. Voleva precisamente superare il ruolo». Il film racconta una Resistenza parallela, la Resistenza delle donne, a volte non coincidente nelle diverse motivazioni e modalità d’azione con la Resistenza cui convenzionalmente ci si richiama.
Partendo da interviste filmate a partigiane, realizzate nel corso di un lungo lasso di tempo dalla fine degli anni ’80 a oggi e quindi a tutti gli effetti oggi ormai materiale d’archivio, sono state estratte solo le voci per essere utilizzate come una sorta di guida sonora narrativa e tematica, sulle immagini che ci forniscono invece le fonti visive (documenti, fogliettini scritti in fretta a matita, foto, volantini, relazioni, veline, tessere, e naturalmente sequenze di film amatoriali, documentari, cinegiornali).
LA REGISTA
Rossella Schillaci ha ottenuto un Master in antropologia visiva e regia del documentario in Inghilterra. Ha realizzato documentari sul tema delle migrazioni e delle identità culturali, partecipando e ottenendo premi in numerosi festival nazionali e internazionali, come il Torino Film Festival, il Festival di Venezia, Bergamo Film Meeting, Bellaria, Salina, Sguardi Altrove, Festival del Cinema Africano, Premio Libero Bizzarri, Al Jazeera Film Festival, Open City London, RAI Film Festival, Fespaco, Jean Rouch Film Festival, Film de Femmes de Creteil, Fipatel.
Filmografia di Rossella Schillaci
2016 NINNA NANNA PRIGIONIERA, 82′, doc
2016 GHETTO PSA, 15′, doc
2012 IL LIMITE, 55′, doc
2011 ALTRA EUROPA, 75′, doc
2011 SOLO QUESTO MARE, 6′, doc
2010 SHUKRI UNA NUOVA VITA, 24′, doc
2008 LA FIUMA, 67′, doc
2007 VJESH/CANTO, 57’, doc
NOTE DELLA PRODUZIONE
Anni di raccolta di testimonianze filmate e una paziente ricerca di rare immagini sulla Resistenza, che costituiscono il patrimonio prezioso dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Sono all’origine di questo film: nel corso del tempo sentendo e risentendo i racconti, le voci delle partigiane, molte ormai scomparse, era forte il desiderio di farle rivivere e comunicare con il mondo di oggi. Così è cominciata la ricerca che con un lungo ascolto delle interviste, 800 pagine di interviste trascritte, l’analisi di 40 film d’epoca alla ricerca delle immagini più significative e pertinenti, ha portato a condensare in 75 minuti di film la riflessione su un periodo denso e grave della nostra storia e a far risuonare le voci delle protagoniste di allora. Ci sembra questo il modo per valorizzare il materiale d’archivio che così gelosamente e appassionatamente conserviamo.
Paola Olivetti
Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
LE TESTIMONI
Ada Gobetti (1902 – 1968), commissario politico, medaglia d’argento al valor militare. Vicesindaco di Torino dal 1945 al 1946
Giuliana Gadola Beltrami (1915 – 2005), con il marito costituisce una formazione partigiana in Piemonte, scrittrice
Bianca Guidetti Serra (1919 – 2014), staffetta partigiana e organizzatrice dei GDD (Gruppi di difesa della donna) a Torino, avvocato
Joyce Lussu (1912 – 1998), antifascista, partigiana. Medaglia d’argento al valor militare, scrittrice e traduttrice
Marisa Rodano (1921) attiva nei GDD a Roma, cofondatrice dell’Udi, deputata e senatrice
Carmen Nanotti (1924 – 2016), operaia, attiva nelle Sap e nei GDD a Torino
Lia Corinaldi (1904 – 1989), insegnante, radiata dalla scuola nel 1938 perché ebrea, dirige i GDD a Torino
Alda Bianco (1919 – 1991), staffetta, nel 1945 sposò il comandante partigiano Alberto Bianco
Lucia Boetto Testori (1920 – 2015), staffetta, medaglia di bronzo al valor militare
Anna Cherchi (1924 – 2006), contadina, staffetta, internata nei lager di Ravensbrück e di Sachsenhausen
Marisa Sacco (1921 – 2016), cofondatrice della Gioventù d’azione, partigiana, archivista
Carla Dappiano (1929) operaia, attiva nei GDD a Torino, partigiana, sindacalista
Maria Airaudo (1924), operaia, partigiana.
FOTO E FILMATI PROVENIENTI DAGLI ARCHIVI:
Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
Archivio storico Istituto Luce
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Archivio Nazionale Cinema d’Impresa
Istituto Storico della Resistenza in Provincia di Novara
Archivio Giancarlo Bocchi
Archivio Famiglia Beltrami
Istituto piemontese per la storia della Resistenza-Istoreto
Centro Studi Piero Gobetti
Istituto storico della Resistenza in Provincia di Biella e Vercelli
Fondazione istituto piemontese Antonio Gramsci
Archivio Unione Donne Italiane
Distribuzione

L'immagine può contenere: 4 persone, persone che sorridono, persone sedute, notte e bambino
L'immagine può contenere: 6 persone
L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, persone sedute e spazio al chiuso